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A tumblr intimacy by ADLAN MANSRI

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«Actually I don’t have a specific vision of Eros, for me it’s just a part of life. I mean, eros is about nude, about bodies, about feelings and expressions. It’s constantly on our lives, even if you don’t notice it. You live with that, and a lot of people don’t know because they don’t see eros. I see eros everyday because I care about bodies, I care about feelings and expressions. Eros photography is for me a way to express my feelings, to see to people how I see bodies, feelings, and expressions. It’s important to face nude, because nudity is one of the most beautiful thing that mother nature ever made. I want to show to everybody what I see, what my eyes feels». — Adlan Mansri

Photographer: Adlan Mansri  blogwebsite | email | instagram
Models: Medea Teixeira website | tumblr | twitter | instagram
Other girls in the photos are not models, only friends of mine: Marisa, Julie, Anna, and Sasha.

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THE ZERO PORTFOLIO by Luca Cassarà

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Essenza o apparenza.

È questa la dicotomia che vive l’arte. L’arte del rappresentare la realtà. L’arte di raccontare una storia, un momento, un istante…
Che essa sia un dipingere con un pennello o che sia catturato in un fotogramma.
La ricerca disperata di una verità che scivola tra le dita dell’umanità, della gente comune a cui è stato insegnato di vedere, vivere, sentire, godere in un certo modo. Noi siamo per quello che abbiamo vissuto.
Per quello che ci hanno insegnato. Per quello che ci hanno imposto di vedere attraverso metastrutture cognitive mediate da dinamiche sociali. Quindi anche il sesso, soprattutto il sesso, vissuto, sentito, metabolizzato, ingoiato, digerito,bevuto, annusato attraverso un preservativo mentale.
“Portfolio zero”, quasi a dire… ricominciamo da capo.
Luca Cassarà ha detto basta.
Mettendosi in discussione con questa sua prima opera. Mettendo tutto in discussione. La società, la capacità di percezione di noi stessi, mettendo in discussione la fotografia stessa. Mettendosi in mezzo ad una piazza pronto ad essere lapidato per tanto oltraggioso coraggio.
Raccontare spiragli di intimità, dettagli di un piacere che scivola attraverso i nostri occhi e ci coinvolge giù diretti nella pancia passando per le cellule del nostro cervello. Percepire, ascoltare, annusare, gustare, sentire con i polpastrelli di una mano. È questo il compito di qualsiasi forma d’arte.
Catapultare lo spettatore in un momento, in una storia… che essa sia sottile come una lama di un rasoio, che taglia le vene del nostro falso perbenismo o sia una gentile forma di rappresentazione della realtà attraverso forme astratte e geometriche composti da lembi di pelle e parti di corpo.
È questo il percorso avviato da Luca Cassarà.
Un coraggio disumano che porta a chi guarda questi scatti ad essere profondamente combattuto a decidere se ciò che guarda è giusto o sbagliato, se supera i principi che l’Arte deve rispettare o se tutto questo ha un senso, come un senso (o no) ha il nostro misero vivere. Gesti, attimi, vissuti miliardi di volte, nella case, nell’intimità di una coppia e nell’intimità della propria solitudine. Cose fatte e interpretate da tutti, nessuno escluso. Nella vergogna, nella perversione, nella speranza di non essere scoperti o visti, nella propria libido e nella propria voglia di evadere.
Luca Cassarà le ha ritratte, raccontate, snocciolate, palesate, quasi a sbattere un pesce fetido in faccia a tutti coloro che non hanno il coraggio di ricordare quanto è unico e irripetibile quel vivere il proprio piacere, la propria essenza, la propria voglia di essere unici, amati, cercati,voluti, posseduti, la voglia di possedere, dare, ricevere…
Magia di scatti, geometrie, luci e non luci a dipingere sinuose fantasie nascoste nelle menti umane. L’eccesso è sempre dietro l’angolo, ma tutto rimane in un piccolo lembo di intima verità.
Luca Cassarà ha voluto raccontare la sua verità. Quello di un uomo, prima che fotografo, capace di vedere il quotidiano piacere per trasformarlo in straordinarietà. Perché è attraverso i nostri occhi che l’ordinario (ormai anche il sesso) ridiventa straordinario. La ricerca eseguita in questa prima opera è chiara, netta, quasi sfacciata, forse irriverente nel suo diabolico perseverare in dettagli e piani focali.
Un moltiplicare di delicate interpretazioni del piacere e dell’essere se stessi.
(testo di Luca De Nardo)

«Ho visto fin da principio questo libro (The Zero Portfolio, ndr) come una ricerca e non un prodotto commerciale, qualcosa di più viscerale e personale, pertanto ho sempre detto che il libro non avrebbe avuto un profitto: sarebbe stato venduto al suo prezzo di produzione. Al costo del libro cartaceo verranno aggiunti 50 centesimi, tra 2 mesi tirerò le somme e che siano 50 euro o 500, pubblicherò la statistica di vendita e copia di un bonifico all’Ente Nazionale Protezione Animali con il ricavato. Ma esiste la versione digitale (pdf) del libro… e questo non ha un prezzo di produzione con il quale scontrarmi quindi chiunque vorrà ricevere il libro in versione e-book può andare su http://www.thezeroportfolio.com/ alla voce SAVE ANIMALS AND GET THE E-BOOK e far una donazione minima di 10 euro direttamente sul sito dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Inviando poi alla mail kronos_ira@hotmail.com copia o screenshoot della transazione avvenuta riceverà via email copia digitale del libro. In pochissimi giorni già più di 300 euro sono stati inviati così all’ENPA». (Luca Cassarà)

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Batman is back. With tits and everything

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Come Batman, anche Alex Aldegheri «torna», ma non a combattere i criminali, bensì a regalarci emozioni con le foto del servizio dedicato all’uomo pipistrello, uno dei supereroi più celebri, portato più volte sul grande schermo. A «fare l’uomo» la sensuale Miss Fran Love, che interpreta da par suo il ruolo.

Il set di Batman fa parte di un progetto sui supereroi che il fotografo del veronese sta realizzando da qualche mese. Il primo, su Hulk (con Refen Doe), è stato pubblicato qui, mentre il secondo, con Superman (interpretato da Slim), lo trovate proprio sul sito di Fluffer Magazine, qui.

Non si tratta, of course, di essere «cosplayer» dei fumetti DC comics, ma più semplicemente di divertirsi, fotograficamente parlando, attorno ad un «feticcio» che riporta immediatamente all’immaginario del supereroe, in questo caso, del Cavaliere Oscuro.

E dopo Hulk, Superman e Batman ci attende una nuova rivisitazione di Aldegheri in chiave sexy. Sotto i riflettori, e con le mutandine, vedremo presto Iron Man!

Photo Alex Aldegheri | website
Model Miss Fran Love | facebook

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Claudia Jares, My Long Play

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Buenos Aires, August 2014 – CLAUDIA JARES: Long Plays. We use to call our albums, vinyl like that, when we were kids we used to hear to them repeatedly, until the point of exhaustion. Did I say exhaustion? Well, it was not really that. I could listen to the songs of an album a million times without getting tired of it. I would like to play in my room, my shelter, the place where everything happened. It was my favourite place in the house, the place where I could be totally by myself, dressing me up, playing to be a bride with an old curtain, wearing make up, dancing, trying hairstyles, look myself in the mirror, trying new clothes, observing, investigate, and find myself…daydreaming. Beatitude. This was the best part. Dreaming that the actor on the wall was my boyfriend. That will be together forever. Imagine him staring at me intensely. Dreaming moments full of romanticism, of love. Desire to be in love. Dreaming about my future, my goals, to put all my hopes in that dreams. Believing that also praying my desires would come true… there in my room. Listening to my long plays. I dreamt to be someone, to have my life, to be a doctor, a painter, a vet. Living adventures. I dreamt about myself as a woman. I wanted my true love kiss. If there’s something I can tell for sure is that I felt really happy in that room, and many of that desires came true. And I still got dreams in which I keep to find myself.

CLAUDIA JARES – My Long Play
Text by Ileana Maria Zaza
Curated by Angelo Marino
Closing 20.02.2015 8:00 pm
Dirartecontemporanea|2.0 gallery

The exhibition website
Claudia Jares website

​CLAUDIA JARES – 2014. My Long Play #01 – Digital Fotography – cm 180x120

​CLAUDIA JARES – 2014. My Long Play #04 – Digital Fotography – cm 70x100 (2)

​CLAUDIA JARES – 2014. My Long Play #011 – Digital Fotography – cm 70x100

​CLAUDIA JARES – 2014. My Long Play #13 – Digital Fotography – cm 70x100

​CLAUDIA JARES – 2014. My Long Play #14 – Digital Fotography – cm 70x100

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Fredrik Agetoft: shower as a daily erotic show

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«I have always been equally in love with sex and art. One seems empty without the other. Whatever I work on (television, movies, sculptures, photography) I always try to infuse it with a sense of eroticism. I simply believe (at least for me, personally) that sexuality, body and relationships is the most fundamental human state of being. Below everything else in life, that’s what we’re about.
And I love exploring it.
I also feel that most images of nudity and sexuality today fall into one of three categories: Porn, Advertising and Art. They all have their raison d’être but they mostly fall short of depicting what sex actually feels like. My aim is to take pictures that are at once honest, romantic, beautiful, dreamlike and sexy. Pictures about simple things like touches, looks, the curve of a body, but seen through a lens that has both humanity and desire. I’m not that interested in showing an act, but rather of showing the people performing the act and what the feel and experience.
Pretentious? Perhaps. But I think that a bit of pretention can be good to counterbalance a lot of the cynicism that we meet every day».

Fredrik Agetoft has been working as a screenwriter since 1996, successfully writing for both television, feature films and video games. This is his first experience in erotic photography.

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Charles Wayne Shelton II shoots Lady Liberty

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«My involvement with nude photography over the past 12 years has caused me to experience incredible persecution in a community that has historically exhibited signs of being sexually repressive. Despite the ignorant attacks and slander of others I have persisted in bringing my visions and inspirations into this world».

«These images are from a series I shot I titled Lady Liberty.
The Statue of Liberty is such a gripping icon in American culture and when I found this mask it spoke to me and I felt it could deliver a powerful message.
The series is shot with several models playing the character which I think adds impact when viewed on a whole.
The concept came about rather organically and as I continued shooting it I saw the larger significance of it as it darkly satirized aspects of American society».

Charles Wayne Shelton II is an artist/photographer from Kentucky where he owns Famous Fotografy studio, which opened in 2007. In 2010 his image Knothole was selected by Erotic Signature to represent him as one of the top 200 erotic photographers in the world in it‘s fourth annual collection. His first solo exhibit titled Hillbilly Chic …. The Art of Charles Wayne Shelton II was shown at the KAS Gallery in Louisville from October 2011 until April of 2012. Shelton has gone on to display his art in galleries and exhibits across the country and in Europe including The Dirty Show in Detroit, The Art Undressed Touring Exhibit (Miami, New York, Montreal, Chicago, and Los Angeles), The Kentucky Art Speaks Gallery in Louisville, Kentucky and the Persona Art Festival in London. Recently Shelton’s image Pillbilly was accepted for display at the Kinsey Institute Art Gallery in Bloomington, Indiana.

Charles Wayne Shelton II | Famous Fotografy
facebook | redbubble | tumblr

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«Suicide News», a project by Elena Helfrecht

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Suicide News is about human crossings.

The nude body with all it’s fragility is shown purely and vulnerably. You can identify the person and still there is some anonymity because of the nudity and the shadows. The series shows the last station of depression. With longtime exposure I want to visualize the thoughts of the model. There are no clear lines, everything changes, goes into one another and seperates again. Doubts fill the room, becomes stronger when she moves the window open. But still I wanted to make her be seen as a strong individual, a last allegory of beauty itself before she is gone. Only a slight shadow stays in the last picture.

We all will be just a last shadow one day, fading until we are no longer there. This is also what fascinated me so much about photography: It keeps beauty for eternity.
I created Suicide Nudes from a very personal experience. In the end the series documents the process of dying, but nevertheless keeps it eternal and alive in the neverchanging pictures. For this series I used myself as a model.

— Elena Helfrecht
website | facebooktumblr

Suicide Nudes I

Suicide Nudes II

Suicide Nudes III

Suicide Nudes IV

Suicide Nudes V

Suicide Nudes VI

 

 

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Medea Teixeira: I’m a person, not a model

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Medea Teixeira è ben conosciuta nella scena della fotografia di nudo e di erotica. Italo-brasiliana, trentenne, per chi la segue sui vari social network, risulta una personalità entusiasta e provocatoria. Da tempo aspettavamo l’occasione giusta per proporla su Fluffer, e questa lunga intervista accompagnata da una selezione di magnifiche immagini, è stata la scusa perfetta!

Signori e signore, Medea Teixeira:

Quali sono i motivi che ti hanno spinta verso la carriera di modella?
La scelta di essere una modella è avvenuta nel 2005. Un po’ per caso, grazie ad un’amica che conosceva un fotografo. Volevo provare un’esperienza diversa, provare a farmi fotografare, a lasciarmi andare, sentirmi bella ed accettare il mio corpo, che non è perfetto. Può sembrare strano, ma per anni non accettavo per nulla la mia fisicità. Non mi rendevo conto di essere speciale e bella, anche se non ero né magra, né alta, come le classiche modelle da copertina. Anni fa la figura della modella alternativa, della alt model, era poco conosciuta ed anche i fotografi che si interessavano della “scena” erano molto pochi. Non è stato facile, ma più accettavo la mia piccola bellezza, più avevo voglia di farmi fotografare, è stato terapeutico. Tanto terapeutico da rendermi felice, e avvicinarmi alla fotografia, che poi è diventata una mia grande passione, di cui non posso più fare a meno. All’inizio facevo varie tipologie di foto, poi ho capito che il nudo ed il nudo erotico in particolare, era il genere che amavo di più. Così nacque Medea Teixeira, forse la prima modella in Italia che faceva foto spinte senza aver paura dei giudizi della gente. Mi sentivo libera. Mi sentivo me stessa. Il successo è arrivato da solo, poco a poco.

Photo Alan Maglio

Photo Alan Maglio

Cos’è che non perdi mai di vista, quando posi?
Non perdo mai di vista l’energia, quella che voglio trasmettere in uno scatto. È importante sentirsi bene, ed avere un buon feeling con il fotografo. Devi seguire la luce, avere delle buone pose e una grande espressività. Ci sono alcune foto che sembrano semplici, dove la modella può sembrare perfettamente comoda e a suo agio. Invece magari sei su uno scoglio scivoloso, con un vento incredibile e un freddo bestiale. Ma devi cercare di rimanere in bilico e far sembrare il corpo morbido ed il viso rilassato e seducente. In realtà… speri solo di non ucciderti e vorresti scappare via. Però lo fai, perché credi in quella foto. E devi metterci tutta te stessa… il lavoro di modella non è sempre una pacchia! Ah ah ah!

Ti sei mai sentita fraintesa per via del tuo lavoro, delle foto che fai?
Certo che sì. La maggior parte delle persone vedendo le mie foto pensa che io sia una panterona porcona mangiauomini. Come in ogni ambiente devi sopportare pettegolezzi, critiche, frecciatine dalle colleghe e avances dei fotografi o del pubblico. Si sono dette molte cose su di me, ma ho cercato di farmi scivolare tutto addosso. Come si dice? Che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli. E questo è. Non starai mai simpatica a tutti, soprattutto se fai foto di un certo tipo, ed hai anche successo.

Photo Marcel Swan

Photo Marcel Swan

Cosa deve fare un fotografo per tirare fuori il meglio da te?
Grande pazienza, perché con me ce ne vuole! Una visione fotografica simile alla mia e la voglia di mettersi in gioco e divertirsi. Deve essere un divertimento, se uno sta bene e si lascia andare, può tirare fuori immagini stupende.

Com’è stato il rapporto col tuo corpo nel corso degli anni?
Negli anni sono cambiata molto ed ho cercato sempre di accettarmi e valorizzare i miei punti forti. Prima non mi piacevo ed adesso sono orgogliosa delle mie curve in più e del mio viso lentigginoso e rotondo. Sono bella perché sono io, l’energia di una persona fa tantissimo, puoi essere bellissima ma risultare «piatta»… nel mio caso credo che si percepisca tutto quello che posso avere dentro (senza doppi sensi!) nel bene e nel male, e ne sono ben felice.

Photo Riccardo Giordano

Photo Riccardo Giordano

Quali sono le tue passioni al di fuori della fotografia erotica?
Girano tutte intorno al mondo dell’arte, amo la letteratura, amo la musica, amo cantare e scrivere. Amo la radio e infatti sto iniziando a collaborare con una web radio. E
 poi… adoro il cibo. Cucinare e mangiare mi rende felice. Forse, in una scala di importanza, il cibo viene prima della fotografia. Ehehe.
Poi adoro le moto, prendere e partire, dormire in tenda e stare con gli amici, tra un bicchiere di vino, un cielo stellato. O dormire in spiaggia, vicino al mare. Dopotutto sono una persona semplice, anche se magari non sembra. Più pane e salame che ostriche e champagne. Ah ah ah!

Una qualità estetica ed una caratteriale che non ti lasciano indifferente in un uomo.
L’odore della pelle si può definire una qualità estetica? Non saprei, forse no. Di solito a detta di tutti mi piacciono gli uomini bruttini, duri fuori e morbidi dentro. Ahaha! 
Comunque… vediamo… spalle grosse e grande dolcezza, può andar bene?

Photo Paolo Del Frate

Photo Paolo Del Frate

Due difetti che ti disturbano?
L’arroganza e la stupidità. Non so se la stupidità si possa definire un difetto ma ultimamente vedo tanta aridità in giro… tante parole, chiacchiere, scontri per il nulla. Tantissima energia sprecata.

Vorrei che le persone fossero più umili, più gentili, più vere, che fossero attaccati di più alle cose veramente importanti della vita invece che (almeno per quanto riguarda questo mestiere) arrivare al successo a tutti i costi. Magari passando sopra alle persone, rendendo la fotografia, per me donna da accarezzare, una troia da portare al bar solo per farsi vedere fighi, per un tempo davvero relativo. L’arrivismo, ecco, non amo l’arrivismo.
Vengo spesso accusata di essere scontrosa. Una persona non facile, soprattutto via web, e probabilmente è vero. Sento sempre il bisogno di dire la mia e spesso uso toni molto duri. Amo essere sincera, sia con le parole, sia con le mie foto. Eccomi, sono questa, oppure questa è “la mia verità”. Prendimi o ascoltami. Ti sbatto in faccia il mio corpo e ti sbatto in faccia ciò che penso. A volte faccio incazzare e non vengo capita, ma non importa. Sono sincera con gli altri e con me stessa. Se mi conosci via web forse mi eviti, ma dal vivo posso conquistarti. Ci vuole pazienza, è vero, ma so di essere “molto” e di avere molto da dire. E che forse nessuna foto riuscirà mai a cogliere. Cerco di fare del mio meglio, soprattutto in questi ultimi anni, per trasmettere qualcosa in più.

Photo Thomas Woland

Photo Thomas Woland

E il futuro cosa riserva, a Medea?
Continuerò a posare, magari in modo più selettivo. Comincerò la collaborazione in radio e sto tornando ad esibirmi, come performer, affiancando i Rosario Gallardo [foto delle performance si possono vedere qui, qui e qui, ndr], e le loro azioni erotiche ed artistiche. Sto anche per lanciare un blog culinario, dove finalmente potrò sfogare la mia grande, vera passione: la cucina! Non so cosa mi riserva il futuro, ma di certo non smetterò di essere «Medea Teixeira, quella che fa foto nuda ed ha un carattere di merda». Ahahaha!

Tra tutte le foto che ti hanno scattato, tra le foto che presentiamo qui assieme all’intervista, qual è la tua preferita (o le tue preferite)?
Non so se ho delle foto preferite, sai? Una foto diventa la mia preferita appena si fa ma subito dopo quel momento cambia, tutto si evolve, e capisco che ci sono milioni di immagini che si possono fare. E che non è stato ancora fatto niente! Per quanto mi riguarda è difficile essere totalmente soddisfatta! Sono felice delle foto con Luca Rubbi e altri che ben mi conoscono e hanno afferrato ciò che sono ma… ti dirò, per me conta più una foto così [vedi sotto, ndr], dove si vede la mia passione per il cibo che mille foto di dita nella topa! Eheheh!

Medea Teixeira: facebooktumblr | instagram | twitter

— intervista raccolta da Eresia Pennypacker (con la collaborazione di Dario Morgante)

«Per me conta più una foto così, dove si vede la mia passione per il cibo che mille foto di dita nella topa!» (Photo Luca Rubbi)

«Per me conta più una foto così, dove si vede la mia passione per il cibo che mille foto di dita nella topa!» (Photo Luca Rubbi)

Photo Marc Houvert

Photo Marc Houvert

Photo Walter Faustini

Photo Walter Faustini

Photo Luca Rubbi

Photo Luca Rubbi

Photo Sam Bea

Photo Sam Bea

Photo Thomas Woland

Photo Alexander Gonzalez Delgado

Photo Alexander Gonzalez Delgado

Photo Roger Rossel

Photo Roger Rossel

Photo Riccardo Sirica

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Photo Riccardo Sirica

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Photo Pasquale Maria Salerno

Photo Pasquale Maria Salerno

Photo Paolo Del Frate

Photo Paolo Del Frate

Photo Marco Michieletto

Photo Marco Michieletto

Photo Luca Rubbi

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Photo Luca Rubbi

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Photo Luca Mata

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Photo Lady Tarin

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Photo Joseph Del Duca

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Photo Giorgio Violino

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Photo Franco Marchesi

Photo Franco Marchesi

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Photo Emanuele Cassina

Photo Emanuele Cassina

Photo Eduardo Pasero

Photo Eduardo Pasero

Photo Davide Bernardi

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Photo Davide Ambroggio

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Photo Danilo Pasquali

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Photo Danilo Pasquali

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Photo Corrado Dalcò

Photo Corrado Dalcò

Photo Beniamino Gelain

Photo Beniamino Gelain

Photo Ana Mereuta

Photo Ana Mereuta

Photo Alexander Gonzalez Delgado

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Photo Alessandro Citti

Photo Alessandro Citti

Photo Alberto Buzzanca

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Photo Alberto Buzzanca

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Photo Alan Maglio

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Photo Adolfo Valente

Photo Adolfo Valente

Photo Roger Rossell

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Photo Roger Rossell

 

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Sabrina Casiroli: «Il dolore risiede negli occhi di chi guarda»

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Sabrina Casiroli (Milano, 1981) si è laureata all’Università di Milano Bicocca con la tesi Metamorfosi e post-human nell’opera di Matthew Barney. Fotografa in analogico e stampa in camera oscura dall’età di quindici anni. Frequenta un workshop con Cristina Núñez (Self-portrait experience) e sperimenta il suo metodo. Si diploma in fotografia presso il Cfp Bauer di Milano. Il suo focus è sempre il corpo femminile, con la sua bellezza e i suoi difetti. In seguito frequenta il workshop The photographic bookdummy di Machiel Botman e finisce con l’interessarsi di erotismo e BDSM, che racconta seguendo performance e spettacoli.

Il progetto che presentiamo, Il dolore risiede negli occhi di chi guarda, è in esclusiva per Fluffer Magazine.

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Il dolore risiede negli occhi di chi guarda

— Testo e foto di Sabrina Casiroli

Ogni giorno indossiamo una maschera ed interpretiamo un ruolo sociale ben definito che la vita a noi assegnato, se potessimo invece giocare con la nostra personalità cangiante? Se scoprissimo realmente che dentro di noi esistono vittima e carnefice e che come in Dottor Jekyll e Mr. Hyde convivono in noi due o più parti? E se questi infinti noi avessero in qualche modo bisogno di avere voce e spazio nella nostra vita?

Da sempre sono stata affascinata dalle persone che provano piacere nell’impartire dolore o subirlo. Ho cercato di avvicinarmi a loro umanamente per capire che persone potessero essere, se avessero problemi mentali, se fossero persone con vite estreme o quel genere di umanità che avesse subito talmente tanti traumi nella vita che l’unica scelta fosse di ricorrere a pratiche estreme, sessuali, per anestetizzare il proprio dolore quotidiano. Non ho trovato delle risposte esaudienti ai miei interrogativi, ma ho riscontrato con piacere che erano aumentati i miei quesiti sul come, queste persone, ponessero il loro corpo sul liminare e che questo potesse essere sempre superato un po’ di più.

Il BDSM lungi dall’essere una pratica perversa e violenta è innanzitutto una ricerca verso i propri piaceri proibiti, censurati, custoditi segretamente. I ruoli che le persone interpretano all’interno di questa pratica sono prima stabiliti e concordati e da parte di tutti c’è il consenso a prenderne parte. Non esiste nessun tipo di violenza e i partecipanti seguono regole stabilite in precedenza, il BDSM è un gioco con le sue regole e i suoi protocolli, i partecipanti devono rispettarli rigidamente, pena l’allontanamento.

Sotto le maschere e i costumi fetish, frustini, scarpe tacco infinito, pantaloni di pelle, ci sono corpi veri che appartengono a reali persone con sentimenti, bisogni e dolori come qualsiasi altro essere umano. La diversità consiste nel mettere in scena, in atto, consapevolmente una propria preferenza sessuale in forma di gioco. E’ l’indossare della maschera pirandelliana che trasforma un individuo in uno, nessuno, centomila amplificando la possibilità di un io multiplo che non si vergogna di esplorare le infinite possibilità del piacere umano.

Credits
Photos | Sabrina Casiroli
On stage | Mistress Kimera | Edward Jeeves | Slave Ginevra

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Elena Atzori shoots Sarah Moon

Sara Lilith: a city full of light

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A city full of light and a spectacular terrace with a view on the roofs are the ingredients of this shooting with Sara Lilith, from roman photographer Massimiliano Uccelletti (MaXu). Whe really appreciate this touch of sunlight, hope you do as well!

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MaXu | website | tumblr

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Splendor Aquae: Alessandra Giulia (ph. F.M.)

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Acqua, aria, terra e fuoco. Così gli antichi Alchimisti suddividevano gli elementi, così come sono suddivisi i segni zodiacali.

L’acqua, elemento primigenio da cui viene la vita ed in cui tutti siamo cresciuti quando il grembo delle nostre madri ci ospitava; l’acqua che si manifesta nelle sue molteplici forme; l’acqua senza la quale non possiamo sopravvivere.

In questo elemento si inserisce mirabilmente la figura di Alessandra Giulia, in perfetta simbiosi con essa in questi scatti qui selezionati.

Queste immagini ci raccontano un percorso intenso, quasi di abbandono e di estasi.
Un percorso di seduzione, di fascino, di erotismo; un percorso intensamente carnale, ma mai volgare.
Un percorso in cui la musa, quasi rappresentata come una ninfa fluviale, si perde avvolta dal fluido trasparente  che costruisce attorno a lei perle di luminosità, diademi di gocce rilucenti.
Rilucenti per una luce che la illumina e la abbraccia morbidamente così da esaltarne le forme scultoree e da metterne in evidenza il fascino e la bellezza.

Languidamente immersa nell’acqua è quasi sostenuta da minuscole bolle d’aria che catturano raggi di luce e e rimandano riflessi colorati.
Con l’acqua gioca, si diverte, cosi come gioca con noi.  Alessandra Giulia si mostra e si nasconde, appare e scompare dal pelo dell’acqua.
Gioca a nascondino con l’osservatore in un perpetuo prendersi e lasciarsi.
E a chi si è perso nel profondo del suo sguardo non rimane altro che farsi trascinare, inerme, sempre più addentro a questo gioco.
Farsi condurre piano piano, con sapienza ed erotismo, al piacere dell’osservazione.
Mai troppo vicino, mai troppo lontano, in un equilibrio costante e continuo.
Un equilibrio di forme, luci e colori; un cerchio che trova la sua quadratura nel fuoco del desiderio che ci coglie con l’ultima immagine, dove in piedi, in una tempesta d’acqua Alessandra Giulia si presenta a noi ritta in tutto il suo splendore.

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Model: Alessandra Giuliatumblr | facebook
Photos: F.M. | website

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Noisy Dreaming (Paolo Carbone shoots Lenore)

Ultima Suicide is truly an Iron Lady!

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Iron Man is the last chapter in the Alex Aldegheri‘s super hero project (Select your hero), and no way it could had been performed better than how Ultima Suicide did!

After seeing Miss Fran Love as Batman (here), Slim as Superman (here) and Refen Doe as Hulk (here) here comes Iron Man, and after that, finally, a book that will collect the project as a whole.

Enjoy this unconventional super hero beauty and stay tuned for updates!

Photo: Alex Aldegheri | website | tumblr
Model: Ultima Suicide | facebooktumblr | suicide girls

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25 years with Steve Diet Goedde photography

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«This year of 2015 is a major milestone in my life. It is the year that I turn 50. And if that isn’t enough to celebrate, it also marks my 25th year of photography. I have now spent exactly half my life devoted to my artistic passion». — Steve Diet Goedde

Fluffer Magazine is proud to support the crowdfunded project of Steve Diet Goedde and his team, aimed to publish three volumes celebrating 50 years in the photo industry. Bake the project on the kickstarter platform or pay much more after to buy the book! :)

Buy now a copy in pre-order (59 USD instead of 100 USD retail price)!!!
Please note: the campaign will terminate at the end of february, don’t miss it!

Discover more here, or here (kickstarter).

 

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Sergeant Ice gets naked (again!) for Elmar Lens

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Just when we were loosing all our hopes, gmail announced such a good news: a great photoset featuring Sergeant Ice shooted by Elmar Lens. If you loved their previous photoset (here), you will litterally adore this one! As we usually say here at Fluffer Magazine: poetry is what happens when you look at Sergeant Ice!

Photo: Elmar Lens | tumblr | facebook
Model: Sergeant Ice | tumblr | facebook

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Deep Water (Dario Torre shoots Giorgia Fagà)

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Deep-water soloing (DWS), also known as psicobloc, is a form of solo rock climbing, practiced on sea cliffs athigh tide (originally, but also on reservoirs, rivers, swimming pools -indoor-, …), that relies solely upon the presence of water at the base of a climb to protect against injury from fallings from the generally high difficulty routes. Although this is viewed as a relatively new style of climbing, it originated in the 1970s. Real development of the style began in the mid-late 1990s, and is progressing to this day. (wikipedia)

Giorgia Fagà is a beautiful italian model and artist, and she’s a passionate climber as well, very keen on DWS. The photoset, shooted by photographer Dario Torre, reflects her beauty and passion.

Photo: Dario Torre | facebook | tumblr
Model: Giorgia Fagà | facebook | tumblr

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Shower power: Riccardo Lancia shoots Redsnow

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Shower is definitively a sexy cliché, a wonderful way to exhibit the beauty of the naked body under the sparkling of water. And we truly adore this set from photographer Riccardo Lancia that shoots italian model Redsnow. Simple and effective, bottled in pure black and white.

Photo: Riccardo Lancia | website | facebookflickr
Model: Redsnow | facebook |
MUA: Francesca Rotondi | facebook |

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The Romantic Dreams of Andrew Morales

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Two models in a New York hotel (the Roger Smith one, actually) with enchanting jewelry and sexy attitude. This is Andrew Morales world and everyone would love to jump in to it.

Photo: Andrew Morales
Model: Dominique
MUA: Nicole Corbett
Stylist/Jewelry designer: Latasha Lamar

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And for the next set…
Photo: Andrew Morales
Model: Taylor Dupriece
MUA: Cassandra Suarez
Stylist/Jewelry designer: Latasha Lamar

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Gentlemen Prefer Marika Esposito (in the photos of Fabio Pregnolato)

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