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Red & Headless: Miele Rancido fotografata da Luca Cassarà


Select your hero: Superman (with Slim)

«Voyeur», by Flavio Di Nardo

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VOYEUR#1 from Flavio Di Nardo on Vimeo

Voyeur #2 from Flavio Di Nardo on Vimeo.

“Il Progetto Voyeur, nasce dalla volontà di percepire tramite trailer,  in maniera non esplicita, parte di ciò che accade nei miei set fotografici e di conseguenza arricchire la percezione delle Emozioni vissute dal soggetto stesso durante la realizzazione degli scatti.

I miei lavori si basano sulle emozioni più nascoste dell’essere umano e sulla loro liberazione tramite il linguaggio corporeo, in maniera da poter conoscere meglio se stessi tramite gli altri.

Voyeur è lo sguardo furtivo di chi si nasconde fondamentalmente dietro la propria persona osservando altri ma di fondo scoprendo se stesso, di chi pone il suo sguardo attraverso la serratura di una porta che in realtà vorrebbe aprire ma non ne ha il coraggio.
Un Tassello in più, un Desiderio, una Trasgressione, un Input che permette a chi posa e di conseguenza all’osservatore stesso di conoscersi più a fondo, di poter conoscere un mondo viscerale del tutto nuovo, a volte sconosciuto, quanto incosapevolmente famigliare e presente.”
Flavio Di Nardo

Credits :
Regia-Video: FDN
Montaggio video: FDN
Musiche: FDN
Model: Leanan e Korinel Audreylou

www.flaviodinardo.com

www.facebook.com/FdnPhotographer

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Oh my mermaid!!! Riae Suicide by Sara El Beshbichi

Luisa Terminiello: la fotografia come specchio del nostro eros

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Sono un’adolescente con una pressante fascinazione femminile.
Mi piacciono le donne, la mia idea di eros è tutta lì.
Quando vedo in una donna un potenziale, anche intangibile, allora voglio ritrarla e farle vedere cosa lei non vedrebbe mai con i suoi occhi, farla evadere dal quotidiano denudandola dagli abiti o dalle sue sovrastrutture, darle una nuova identità senza pressioni formali. Voglio che si sorprenda.

Nei casi in cui subisco da me questa fascinazione, dal mio corpo e dai suoi atteggiamenti, riesco a fotografarmi e l’intento non è sedurvi, al massimo, sedurmi.

Luisa Terminiello, classe ‘92, ora a Napoli
Contatti: fb / Tumblr

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Fluffer Magazine #3 out now!

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December has brought to you the third issue of Fluffer Magazine, 84 pages full of the best photographers and contemporary artists!

In your digital or paper copy, you’ll find Alec Dawson, Selina Mayer, Rikki Kasso, all interviewed about their work and about the meaning of the nude photography nowadays; the artistic and «real» couple Kozyndan aka Dan and Kozue Kitchens as photographer and model; the italian photographer Roberto Girardi presenting a special cast of the best models: Riae Suicide, Refen Doe, Miele RancidoStella di plastica, Sele Nina, Miss Purple, Telly Lale, Tanya Bat and Lady Vendetta.
Finally the model Elisa Desoire is the protagonist of Tempestatis Musa, an exclusive shooting of Manuel Colombo.

Fluffer Magazine is available in pdf  version or on paper.

 

Selina Mayer

Alec Dawson

Rikki Kasso

Kozyndan

Roberto Girardi

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Manuel Colombo + Elisa Desoire

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Maria Palmieri e la magia della fotografia erotica

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“Faccio foto praticamente da quando ero bambina, quando ho iniziato a giocare con la reflex a pellicola di mio padre (che uso ancora, insieme ad altre “bambine” analogiche) ed è man mano diventata la passione più importante della mia vita, tanto che ormai è l’unica cosa di cui mi interessa occuparmi davvero. Ho partecipato a diverse mostre e progetti, in Italia e all’estero, tra Inghilterra, Australia ed est europeo. Attualmente collaboro per il magazine di fotografia analogica Iso400 e parallelamente ho una fanzine personale, insieme ad un’amica anch’essa fotografa, Gelatina Magazine.

Applicare le regole, non applicare le regole, è una cosa personale e io, per come sono fatta, preferisco non applicare mai nessuna regola. E non parlo solo della fotografia. Credo che solo spezzando le regole si possa penetrare in stati mentali così profondi come quelli legati all’eros.

Ho iniziato a occuparmi di erotismo con un progetto nato per una mostra, cui ho voluto dare il nome di “Excavation of Desire/Layered sensuality on film”. Fotografare per me è infatti autoanalisi e la fotografia erotica la sento come una forma di rappresentazione e presa di coscienza del desiderio. Scatto quasi esclusivamente su pellicola, lo trovo il mezzo ideale, per il suo essere capace di imprimere su un supporto così intensamente corporeo, concreto sul piano tattile, l’immagine del sogno erotico. C’è qualcosa di tangibile con cui relazionarsi, il quale ha anche una sua certa dose di autonomia ingestibile, proprio come un amante. Susan Sontag ha scritto: “scattare una fotografia ha qualcosa di predatorio. Fotografare una persona significa violarla, vedendola come essa non potrà mai vedersi, avendone una conoscenza che lei stessa non potrebbe mai avere. Equivale a trasformarla in oggetto che può simbolicamente essere posseduto”. E infatti è quello che si prova facendo fotografia erotica, si possiede l’altro attraverso l’occhio, la fantasia. E l’altro si abbandona completamente, lasciandosi penetrare fin dentro la psiche. Perché l’erotismo è uno stato mentale, non è solo carne. E l’essere umano si distingue dalle altre bestie proprio per questo suo mettere insieme animale e pensiero. L’uomo non è che un porco raffinato. Ed ecco che si scoprono tutti i vizi possibili, il soggetto principale delle mie fotografie. Ritraggo solo le cosiddette next door model, persone qualunque di cui adoro l’imperfezione, proprio perché le senti vicine, raggiungibili, eppure nascondono le più grandi perversioni.Sono loro, infatti, a portarmi i toys che appaiono in foto. Indugio molto sui dettagli anatomici, sui particolari, sul gioco e il travestimento. L’erotismo, d’altronde, è anche fuga dalla normalità, dalla barbarie noiosa del doversi dare un tono.

Attualmente sto lavorando anche ad un progetto di nudo collettivo, sia maschile che femminile, per un locale alternativo della mia città, Foggia. E’ tutto molto divertente, adoro quando la gente si mette a nudo avanti all’obiettivo senza imbarazzo e mi ringrazia per averla messa completamente a proprio agio, soprattutto quando questo accade in una città di provincia. Credo che il segreto sia nel guardare i corpi sempre per il tramite della macchina fotografica, mai facendo notare il proprio sguardo indagatore puntato dritto sulla pelle. La persona si sente così libera di esprimere se stessa e collabora con te, si lascia anche un po’ guidare, senza sentirsi usata, ma anzi, partecipando attivamente all’atto magico dello scatto fotografico.”

Maria Palmieri

http://mariapalmieri.tumblr.com/

http://cargocollective.com/mariapalmieri

https://www.flickr.com/photos/misspalmieri/

Email: amarilli.mariapalmieri@gmail.com

 

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Alexandrine Gillis by Maurizio Bo


GAIA GALIZIA: da X factor ad XXX factor

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Il grande pubblico l’ha conosciuta grazie ad un reality, X Factor Italia 7 – dove si è classificata sesta facendo parte della squadra del giudice Mika. Successivamente, tramite il suo profilo Instagram e la sua pagina Facebook hai spiazzato parte dei suoi fan facendosi ritrarre in scatti privati e provocatori, spesso senza trucco e vestiti scatenando elogi ma in gran parte anche critiche. Ripubblichiamo quindi a corredo di questo servizio fotografico di Maurizio Bo in esclusiva per Fluffer, la risposta di Gaia alle suddette critiche, come riportata nell’intervista su reykjavikboulevard.com .

“Chiariamo una cosa: io ho posato nuda ben prima di prendere parte al programma X-Factor. I miei primi scatti di nudo sono usciti per un Editoriale di Vice Italia nel 2012, la fotografa era Bea De Giacomo (“Peaches“, ndr). Mi sono appassionata alla sincerità del nudo, e alla sua artisticità grazie a Gian Giacomo Pepe, fotografo genovese che mi ha ‘iniziata’ a quelli che poi sono diventati gli scatti che preferisco fare di più.
Un programma televisivo sicuramente ha la necessità di proporre dei personaggi: significa che della mia personalità, dei miei gusti e del mio carattere, è stato preso un buon 10% e potenziato, facendo nascere il personaggio ‘Gaia, la Rocker’, che sì, è anche vero, ma non solo. Non sono solo trasgressiva, non sono solo cresciuta col rock, non sono solo una ragazza che insegue il sogno di diventare cantante affermata.
La fotografia di nudo, non scopre solo il corpo, ma è un processo di ‘svestizione’ delle strutture sociali stesse. Da nuda, una persona può dire meno cazzate: su se stessa, sul proprio aspetto e sulla propria persona. I prigionieri spesso vengono messi a nudo come forma di umiliazione. Il nudo non è umiliazione, l’emancipazione nemmeno c’entra. Il nudo è libertà, e io ho imparato a sfruttare questa libertà a mio favore.”

Ed è anche grazie alla sicurezza e coscienza di sè che emerge da questa risposta oltre che al particolare fascino di Gaia che anticipiamo con questo servizio l’uscita a breve di uno speciale cartaceo di Fluffer dedicato a lei in quanto ricalca perfettamente una delle contemporary muses a cui questa serie di speciali sarà intitolata.
La serie di speciali CONTEMPORARY MUSES sarà acquistabile, come FlufferMagazine,  in cartaceo e pdf su magcloud.com e prevede, oltre a Gaia Galizia, diverse altre “mono” fotografiche dedicate a meravigliose muse dei nostri giorni come Riae Suicide e Cam Damage. Quindi…stay tuned!!

Maurizio Bo | website
Gaia Galizia | facebook | instagram

Intervista gentilmente concessa da Reykjavikboulevard

Abiti Ivi Fashion by Trinita’s

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Undressing Sergeant Ice, by Elmar Lens

LOVE SEQUENCE di (e con) Nina Sever

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“Come modella e come editor sono molto appassionata di nudo, quindi era inevitabile che ricercassi questo elemento negli autoscatti, me ne faccio diversi da sola con quel mood, ma questa volta volevo provare qualcosa di nuovo. Era da un po’ che mi sarebbe piaciuto vedermi fotografata in coppia in modo molto intimo, ma non esiste fotografo di cui io mi fidi abbastanza, per quanto ne conosca di davvero bravi che mi hanno fotografata con altre donne. Con un uomo è diverso. L’uomo nella foto è molto presente se senza i vestiti addosso e avevo paura che venisse fuori una cosa troppo volgare, o troppo smielata se ci fossimo limitati a darci dei baci con dei nudi impliciti, o qualcosa del genere. Inoltre Jakub non è un modello ed è una persona molto riservata, non lo costringerei mai in una situazione fotografica indesiderata.
Così, proprio come quando ho cominciato a studiare fotografia a scuola diversi anni fa, mi sono ritrovata a fare le cose da sola proprio per il bisogno di farle come piace a me e soprattutto con un grado di confidenza che non sarebbe mai raggiungibile con un altro fotografo presente nella stanza (o qualsiasi altra location uno reputi adatta a un set del genere). Mi piace rendere espliciti alcuni dettagli, facendoli apparire del tutto naturali, perché lo sono… e l’erotismo lo è. È la naturale condizione di ogni essere umano libero.

Jakub è il mio fidanzato, ma quelle foto sono state fatte per lo più all’inizio della nostra relazione, quando il grado di tensione era un po’ più alto e ho voluto immortalare i corpi a proprio agio, come se sapessero esattamente cosa fare, il viso escluso nasconde l’imbarazzo che inevitabilmente si crea quando c’è un legame sentimentale tra le persone che posano. Volevo dare agli scatti un’atmosfera voyeristica e la mia Zenit ha contribuito creando degli strani effetti insoliti con l’otturatore. Forse quello che amo di più nella fotografia analogica è proprio questo, i difetti che danno qualcosa in più alla foto, invece che penalizzarla. Non in tutte le foto che vi ho mandato mi piaccio, in una mi sembra di avere la coscia troppo grande (perché schiacciata dal corpo che si contrappone al mio), in un’altra il sedere troppo grosso perché è in avanti rispetto al resto del corpo e al mio partner. Però insomma nel complesso va bene così, perché nell’intimità di una situazione del genere tutto diventa bello e certe cose non contano, i difetti diventano i punti forti e la pellicola fa il suo gioco anche in questo. È reale.”

Photos: Nina Sever website | facebook
Models: Nina Sever modelsite | Jakub Przepiora

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DIPTYCHS by Mattia Crepaldi (feat. Giselle Carangi)

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Stai guardando? Cosa vedi in queste foto? Ci puoi vedere quello che vuoi ma la vera protagonista è lei: la brama. I corpi sono in posa per mostrare tutta la loro disponibilità, l’espressione è rilassata e proiettata verso un amante astratto, gli sguardi languidi e vogliosi irrompono in quell’atmosfera di serena staticità.

Il bianco e il nero evidenziano sfrontatamente una lieve calma che l’uomo e la donna vogliono apparentemente trasmettere. Vogliosi e corrotti sono consapevoli di un messaggio malizioso che traspare attraverso una semplice immagine. Il fotografo è un predatore abile, catturando quell’istante catartico immortalandolo in milioni di pixel.

Ogni singolo pezzettino compone un puzzle erotico, tutti si trovavano al posto giusto nel momento giusto per regalare allo spettatore una sensazione di disappunto, quasi a dover spiare una coppia che fa l’amore. Un attimo indiscreto che lega, con un filo sottile di complicità, i protagonisti di questa storia. Lei si lecca le labbra, un gesto di potere che solo un’eroina del sesso che sa cosa vuole può concedersi e lui con la mano al collo mostra tutta la sua indole da dominatore, possessivo e prepotente.

È una rappresentazione  che emana una forte passionalità ma solo un testimone attento e scrupoloso può concepire.  Tu devi solo sederti, rilassarti e lasciarti cullare dalla fantasia.

TEXTMiss. Giselle Carangi | website
PHOTOS | Mattia Crepaldi | facebook
MODELS | TanyaBat | Seth Storm

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This is not a love song: photos from Andrea Buia

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Il formato fotografico analogico non è morto, ma è vivo e lotta con noi. Andrea Buia è uno dei suoi profeti, mestiere non semplice (quello del profeta), complicato quasi quanto essere un fotografo. Ma non un fotografo qualunque, un fotografo di erotica. Complicatissimo.

La pellicola restituisce subito quel feeling anni Novanta, l’ultima grande stagione dei rullini a 35mm, e la camera oscura volutamente sporca fa quello che la puntina del giradischi fa con gli appassionati di musica: gli inietta in vena una bella dose di realtà. Che aiuta sempre.

Vintage, romantiche e naturalmente erotiche, le immagini di Andrea Buia catturano lo sguardo e, più felicemente, catturano l’immaginazione. Non è mai stato semplice, di questi tempi ancora meno.

Photographer: Andrea Buia | website | facebook
Model: Linda Corneli | tumblr | facebook | instagram | twitter | modelmayhem

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Their veins become spirit: Riae Suicide by Gianluca Festinese

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The Lovers

See how in their veins all becomes spirit;
into each other they mature and grow.
Like axles, their forms tremblingly orbit,
round which it whirls, bewitching and aglow.
Thirsters, and they receive drink,
watchers, and see: they receive sight.
Let them into one another sink
so as to endure each other outright.
— Rainer Maria Rilke

Photos: Gianluca Festinese (Gf Graphic Arts Photography) | facebook page | facebook personal
Model & Mua: Riae Suicide | facebook
Location: Daylight Studio (Milan) | facebook
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Smoking car: Lenore shot by Wilder Biral

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Metti una di quelle sere in cui abbiamo dato tutti tanto, ma qualcuno non abbastanza. Metti una di quelle sere in cui la macchina sembra un’accogliente astronave-madre, un bozzolo di calore e profumi conosciuti. Metti un gioco: chi è dentro la macchina e chi è fuori. Metti una portiera che si apre, mostrando quel che pavidi guidatori e vicini di semaforo possono solo immaginare. Metti una sigaretta, metti una macchina, metti una bella donna: tre cliché, forse, e un set pieno di erotismo, che funziona.
Photographer: Wilder Biralwebsite | instagram | other website
Model: Lenorefacebook | tumblr
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Introducing Cam Damage: the tripping around beauty

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«I’m a lanky feral child with a passion for expression, nudity, and running around in the woods.  i am very driven, passionate, and diverse when it comes to my modeling – i seek to create the most intriguing and beautiful images I possibly can.  I’m always looking to work with new people, so let’s shoot something!»

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«I won’t do pornography, spreads, crotch shots.  I will not feign smiles, surprise faces, or anything of the sort that is out of character for me. I’m not good at faking things, don’t try to make me».

Model: Cam Damage | FBpage | Tumblr | shop | personal site | Model Mayhem page

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From art to earth: natural eros in the photos of Dan Kitchens

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Interview by Giulia Rossini
(Dan Kitchens is also featured in issue #3 of Fluffer Magazine — here!)

Hallo Dan, I knew you since long time ago as part of the artistic/real life couple called Kozyndan. Under this name, you and your wife Kozy create amazing and detailed drawings, murals and sculptures.Your artistic work has always dealt with wild life and a magical authentic relation between the human beings and nature. Have you always had this passion for feeling “the Nature” around you or is it something born from your many exotic trips?
I think that I have always been interested in the majesty of nature.  Admittedly though, it has become more and more enticing to me as I mature. The city, and the creations of people seem more flawed, and less perfect to me the more time i spend in a city. Nature always seems more pure, more perfect.  I am drawn to that I really want to kind of express that to people I know who are confessed “city folk”, people who fear the outdoors and think that human culture, and nightlife, and going to the hottest party, and all the idiotic shit is so important.  I doubt they would ever get what i am trying to communicate to them, but at least i tried.

I know you have a real passion for photography and particularly for the underwater shots. (Dan has recently edited a book People underwater composed by his best underwater pictures). Could you explain what does water represent for you?
I feel HAPPY in water. I feel happiest in water, or between a woman’s thighs. Those are my favorite places to be. Haha. I think water feels very free and magical to me. Floating in the ocean – being weightless, feeling small, and feeling like i can go in any direction. Its an intense thing. I feel calm in water. I feel calm holding my breath.  Its like being in the womb again.  I don’t know if its true, but it perhaps it is a truly instinctual connection to our time spent developing in our mother’s belly.  it is a fact that when we go under water, we have an instinctual mammalian response – our heart rate slows. There physiological changes that are akin to meditation.  Since I don’t have a general fear of water, I am only left with this other feeling of peace and wonder.

Here on Fluffer, we have the privilege to see some of your (secret) erotic photos, taken in places that are really close to heaven imaginary… Are you inspired more by the suggestive surroundings you travel in or by the model/the friend/the wife you share your trip with?
I think there is a lot of things at work here, and it depends on where I am or who i am with.  It is always happening on a lot of levels all at once and I don’t separate one feeling from the other – feeling small compared to the majesty of nature, feeling attracted to Kozy, literally wanting to have sex with her because i see her stripping for me on a deserted shore, feeling the therapeutic calmness and freedom that comes from skinny dipping – these are all different feelings, that come through in seeing nature and nudity through the lens of my camera.  I love all these things. They are separate but I am attracted to all these sensations.

Are you excited (read: horny) when you take these pictures?
I think in the exact moment of shooting i am too concerned with the technical aspects of making a good image to worry about my cock.  Just before, or just after I am aroused by the scene, and particular later on when i edit the images and get to spend time with the captured moments, SEEING the resulting image makes me horny for sure. I should mention though that there are rare moments when I am shooting casually with someone i have real feeling, and we are kind of chatting and taking a break where I am shooting lazily as we talk. I feel no pressure in these moments and I realize WHERE I AM and WHAT I am Doing and WHO I am doing this WITH, and then it hits me how fortunate i am.  This can literally give me a boner. Hah. Usually I am photographing friends, or lovers, not professional models, so sometimes those moments are very fluid.  I can go from being observer to being a participant and a photo shoot can melt into sex.

Have your lovely wife Kozy influenced your idea of eroticism or you have just met “the right one”?
My understanding of eroticism revolves around her personality a lot I think.  My idea of eroticism matured as I have matured – and that process all took place since we got together. We started dating in our early 20’s! We have experienced so much together since then.  Kozy’s eroticism comes from her personality – there is a strength in her, a confidence.  She understands herself. She knows what physical parts of herself are beautiful. She knows how to get pleasure in bed. Because of all this, there is an easy grace about her.  She does things and doesn’t question it. There are certainly sexual acts I desire that are of no interest to her, but when it comes to being aroused by watching a woman move, approach me, touch her self… the closer a woman gets to the casual confidence kozy has in sexual self, the more erotic they are likely to be.


Could you give me The Secret for fully living the eros with your partner DESPITE the long time you are together? Do you think eros is necessary for the wellbeing or is it more an artificial hype in these times of individuality and loss of values? Thank you for your patience and for sharing with Fluffer these great photos.
I wish I could! I don’t think there is a secret that applies to EVERYONE. I think that each combination of people has a different dynamic, and thus each relationship needs to have its OWN rules.  Our strategy to maintain passion together might be a recipe for disaster to another couple. For instance we are not monogamous.  We allow each other to indulge in other partners. It kind of amazing to still have the excitement of a NEW partner, and new experiences.  That is something i think people can miss when they are with one person too long – we allow each other to keep seeking out those thrills that we want as much as we can. I don’t recommend that for everyone, but we have been together over 15 years and counting, so maybe it keeps things HOT for me and her at least.

Dan Kitchens | tumblrbuy photos
Kozyndan | tumblr | flickr

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Faith: Marika Barbie Esposito for Reflex Studio

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Faith è la fede. E Marika Esposito è un vero e proprio atto di fede. La fede nell’esistenza di una Barbie tutta italiana, un prodotto genuino del Made in Italy, di pelle, carne e ossa. Intrisa di un erotismo e di una sensualità che vi faranno sobbalzare (a dir poco!), e inizierete così a riporre la vostra vera fede in… Marika Barbie Esposito!

Photography: ReflexStudio (Thomas Lui e Chiara Santaterra) | facebook | deviantart
Model: Marika Esposito |  facebook | mail
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A sexy and fashion portrait, by Jens Moiré

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Jens Moiré, about is work: «I’m a fashion and fine art photographer and cinematographer from Munich/Germany.
For me fashion is as sexy as playing with the human body in a sensitive and mysterious way, and as dealing with things people don’t wanna see or hear.
This shooting is the first part of an upcoming, erotic photo series in black and white, for which I shot twenty people».

Photographer: Jens Moiré | facebook | behance | website
Model: Ms. Pearl

 

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Arachnophilia by Yelena Milanesi

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"La mia fotografia è una messa in scena molto accurata con ispirazioni che provengono da diversi contesti culturali dalla pittura romantica e preraffaellita, da un certo cinema noir d'autore e dall'entomologia alla moda concettuale di Martin Margiela e Alexander McQueen. 
I miei soggetti sono soprattutto corpi femminili nudi a tratti eroticizzati e bardati d’orpelli vagamente fetish ma più di frequente eterei e diafani, trasfigurati verso un’ideale androgino.
La mia intenzione é quella di creare un clima onirico ed enigmatico: creature luminose, immateriali e trasparenti, spigolose ma sensuali silhouette neogotiche che emergono da ombre avvolgenti, passione e sensualità dai risvolti inaspettati, forse c'é un ragno folcide dietro a quella fotografie!"

Laureata con lode in Fashion Design presso l’Accademia di Brera, con precedente formazione come entomologa con laurea in scienze naturali, Yelena Milanesi ritrae un visionario intreccio di corpi nudi, un’intima ragnatela umana di silhouette nude che raccontano di una passione che sa essere al tempo potente e fragile. Una passione che lascia a chi guarda il dubbio sul proprio essere: ragno o voyeur?

Photography: Yelena Milanesi | website | Vogue profile

 

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